EXPOSITION - PRESQUE PARTOUT

I dialoghi mutevoli tra un'opera d'arte e il suo ambiente sono al centro di questa mostra. a 20 anni dall'apertura, il Frac Lorraine mette in discussione i contesti in cui il pubblico accede all'arte. Circondate dalle opere dell'artista giapponese Soshiro Matsubara (che vive e lavora a Vienna), le opere della collezione si affiancano a narrazioni che raccontano modelli alternativi di accesso all'arte. Questi componenti formano un paesaggio fantastico, sullo sfondo di un labirinto che frammenta lo sguardo dello spettatore. Dissolve il punto di vista privilegiato, ricordandoci che ci sono molti modi di vedere la stessa opera, ma anche molti modi di guardare la cultura. In questi spazi a geografia variabile, le pareti si dividono in due, diventando una presenza avvolgente e incerta. Ma se essi stessi diventano mutevoli, a cosa aggrapparsi? Le opere che riempiono le stanze. Parlano sia dei corpi che abitano la mostra, sia della mostra come strano corpo. Costituiscono quella famiglia che è una collezione d'arte, con i suoi cugini più o meno compatibili, i suoi fratelli e le sue sorelle con le loro somiglianze. Abbiamo guardato oltre le nostre mura per riportare le storie di altri luoghi sulle strategie atipiche di accesso alla cultura - e non so quale: quella che ereditiamo o quella fornita dalle istituzioni? Dobbiamo metterle l'una contro l'altra? La mostra esamina cosa succede quando il contesto diventa il soggetto stesso, cercando di rinnovare la forma dei legami tra cultura e ambiente, per collegare intimamente arte e vita.