HÔTEL LE MARLORAT

France > Grand Est > Meuse > 55000 > Bar-le-Duc > 54 rue des Ducs de Bar

Luogo di nascita di Augustin Marlorat, grande figura della Riforma, nel 1506 e, nel 1509, di Martin, suo fratello, che sarà dalla parte della Controriforma. Rimasto orfano in tenera età, Augustin fu affidato dal suo tutore alla comunità degli Agostiniani di Bar, anche se era nato nel 1506 nell'albergo oggi situato al 54 di rue des Ducs-de-Bar, in una linea di giuristi della Corte dei Conti di Bar, e come primogenito avrebbe dovuto ereditare i beni, i libri di diritto e lo studio del padre. Fu il figlio minore, Martin Le Marlorat, a farlo. Agostino dirà in seguito, durante il processo, che non lo aveva defraudato, poiché farlo "entrare nel monastero" era stata una manovra per impadronirsi dei suoi beni. Dopo aver studiato le Scritture e le lingue umanistiche, Agostino pronunciò i voti nel 1524. Era un monaco agostiniano, uno studioso, un ottimo predicatore, un sacerdote, poi convertito alla causa riformata per essersi avvicinato troppo alle tesi che intendeva combattere, e dopo aver rinunciato al suo status e alla sua carica, dovette fuggire a Ginevra. Iniziò come tipografo, soprattutto per l'ebraico, e divenne collaboratore di Calvino, commentatore, umanista, amico di Theodore de Bèze e pastore a Vevey e Crissey. Quando i protestanti di Rouen lo chiamarono nel 1561, perché mancavano di pastori e predicatori, si assunse il rischio di tornare nel regno di Francia. In seguito indirizzò alla reggente Catherine de Médicis la sua Remontrance à la Royne, mère du Roy par ceux qui sont persecutez pour la parolle de Dieu en laquelle ils rendent raison des principaux articles de la Religion, et qui sont aujourd?hui en dispute Quest'ultimo riunì a Poissy e poi a Saint-Germain, colloqui tra riformati e non riformati, dove Augustin Marlorat era presente, anche nel gennaio 1562, per rispondere alle obiezioni della Sorbona. Questo lavoro di ricerca delle condizioni di "convivenza" portò al riconoscimento da parte di Caterina de Médicis della "nuova religione", l'editto del gennaio 1562. Ma il 1° marzo, appena due mesi dopo, ebbe luogo il massacro di Wassy. In questo caso, i cattolici, incitati dai Guisa a riconquistare il terreno perduto, presero le armi per prendere il controllo delle città acquisite dai protestanti. Alla fine di ottobre del 1562, Augustin Marlorat, durante la presa di Rouen, fu catturato, torturato, impiccato e decapitato. Il suo lavoro consiste in commenti e indici per le edizioni del Nuovo Testamento, della Genesi, della Sacra Bibbia, delle Profezie di Isaia e del Libro di Giobbe. Collaborò con Calvino all'Istituzione della religione cristiana citando le Scritture e commentandole. Compose un Tesauro delle Sacre Scritture e centocinquanta orazioni o preghiere in prosa francese alla fine di ciascuno dei centocinquanta salmi di Davide tradotti in rima da Clément Marot e Théodore de Bèze. Martin Le Marlorat studiò legge, probabilmente a Parigi. Fu prima notaio presso il tabellionato di Bar, poi procuratore e collettore presso il Petit Couvent des Soeurs Grises. Nobilitato nel 1556 dopo il matrimonio con Jeanne de Bar, anch'essa di nobile lignaggio, fu autorizzato a fregiarsi dello stemma, d'azzurro con una croce d'oro, e del motto (Cruce cresco: "la croce mi aumenta". Dopo aver ricoperto l'incarico di revisore dei conti nella Camera dei Conti, nel 1566 fu chiamato a ricoprire l'importantissima carica di procuratore del tribunale di Bar. Nella sua Storia di Bar-le-Duc, Monseigneur Aimond ricorda che il fratello del teologo della Riforma Augustin Marlorat, Martin le Marlorat, "si distinse per il suo zelo nel perseguire i riformati a Bar e nei dintorni", nel 1572, con un editto che intimava a tutti gli ugonotti di vendere tutti i loro beni ed emigrare entro un annoquesto editto fu seguito, ad esempio, dall'ingegnere Jean Erard, che dovette partire per la Francia, e dallo scultore Ligier Richier, che lasciò il ducato per andare a Ginevra Il quarto figlio di Martin, morto in questa casa nel 1638, Gabriel Le Marlorat, revisore dei conti, come il padre, nella Chambre des Comptes dal 1601, scrisse il suo diario giuridico che fa luce sulla storia del Bar dal 1605 al 1632.

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